09/03/2004

0

Visitando il sito anthroposophy-tomorrow (messages), abbiamo scoperto un “simpaticone”, tale Peter Staudenmaier, che sostiene che Steiner è in parte un “razzista”. Orbene, essendo qualche decennio che ci occupiamo della scienza dello spirito, confessiamo che affermare una cosa del genere equivale, per noi, all’affermare che Steiner è in parte un “gallo cedrone”, un “ornitorinco”, se non addirittura un “sarchiapone”. Non ci saremmo dunque occupati della vicenda (tanto più che si è già incaricato Andrea Franco di rispondere per le rime), se non fosse per un aspetto che non interesserà di certo il buon Staudenmaier, ma che speriamo interessi qualcun altro.
Chi segue il nostro lavoro sa quanto spesso richiamiamo l’attenzione sull’assoluta necessità, per un seguace dell’insegnamento di Steiner, di guardarsi dalla dialettica e più ancora d’imparare, almeno un poco, a discernere gli spiriti.
Il “razzismo” è infatti uno “spirito”, non una “cosa”: vale a dire, un’entità che, freddamente animata da avversione od odio, sfrutta le diversità morfologiche (visibili) per disconoscere o negare quell’uguaglianza spirituale (invisibile) che sta a fondamento della fraternità e dell’amore (e che è a sua volta un’entità: quella solare del Logos). Tale spirito, tuttavia, può anche sfruttare le diversità ideali o ideologiche e arrivare così a manifestarsi come un soggetto che avversa od odia i “razzisti”, tanto da andarne in caccia per smascherarli o, piuttosto che tornare a mani vuote, inventarli.
Ma come si sa (o si dovrebbe sapere), nella vita dello spirito il “come” è più importante del “cosa” poiché rivela il “chi”: poiché rivela, ossia, qual è il soggetto che si nasconde dietro l’oggetto. E come appunto procede l’informato, metodico e rigoroso Staudenmaier? Stralciando, enumerando e verbalizzando alcune affermazioni di Steiner che suonano, al suo fine orecchio, “razziste”, così come altre suonavano (e ancor oggi suonano) “eretiche”, al fine orecchio degli inquisitori.
Come nel 1970, tanto per fare un esempio, un documento della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede elencava le “proposizioni”, “riguardanti la dottrina filosofica del Prof. Severino”, incompatibili con l’”esatto senso della verità rivelata” di cui è “depositaria esclusiva” la Chiesa cattolica (E.Severino: Il mio scontro con la Chiesa – Rizzoli, Milano 2001, pp.132-133), così Staudenmaier elenca le proposizioni, riguardanti l’insegnamento antroposofico del Dott. Steiner, incompatibili con l’esatto senso del razzismo, del non-razzismo e dell’anti-razzismo di cui è depositario esclusivo lo stesso Staudenmaier (o forse quello spirito che regna su quanto si ritiene oggigiorno “politicamente corretto”).

Di Lucio Russo
Per qualsiasi informazione o commento, potete inviare una e-mail al seguente indirizzo: info@ospi.it



Nel campo sottostante è possibile inserire un nome o una parola. Cliccando sul pulsante cerca verranno visualizzati tutti gli articoli, noterelle o corrispondenze in cui quel nome o parola è presente