15/04/2004

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Nelle nostre note e “noterelle”, abbiamo più volte sottolineato la necessità di distinguere chi desidera fare davvero qualcosa per creare un “mondo migliore” (cominciando quindi col fare di sé un individuo “migliore”) da chi, con la scusa di voler creare un mondo migliore, desidera soprattutto distruggere il mondo attuale: di distinguere, ossia, gli “agnelli” dai “lupi travestiti da agnelli”. A proposito di quest’ultimi, abbiamo addirittura ricordato (nella noterella dell’8 aprile 2004) il “complesso di Eròstrato”. Chi era costui? Un cittadino dell’antica Efeso che (nel 356 a.C.), non potendo far leva su nessun altro talento, si risolse allora a passare alla storia incendiando e distruggendo il tempio di Artemide Efesia.
Ebbene, si ascolti cosa dice Adriano Sofri, rievocando gli anni della cosiddetta “lotta armata”: “Attenzione a non sottovalutare gli elementi psicologici, caratteriali, perfino sessuali nelle dinamiche delle persone (…)A parte Curcio e pochi altri la lotta armata fu la scelta di molte mezze calzette frustrate perché altrove, nei movimenti come il nostro (“Lotta continua”, nda), avevano ruoli defilati, marginali (…)C’era una gara a chi odiava di più e c’era addirittura un’invidia piccolo borghese da parte di alcuni nei confronti di altri a cui l’odio veniva istintivo. Tutto ciò può sembrare incredibile ma allora era normale” (il Giornale, 15 aprile 2004).
C’è solo da aggiungere che bisognerebbe fare attenzione a non sottovalutare, prima ancora di quelli psicologici, caratteriali e perfino sessuali, gli elementi spirituali.
Se l’odio è l’opposto dell’amore, e se il Cristo è lo spirito dell’amore, chi è infatti lo spirito dell’odio?

Di Lucio Russo
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