“E’ bella – afferma Steiner – la consuetudine dell’albero di Natale (perché anche l’origine paradisiaca dell’umanità è bella), ma è un distoglierci dal vero mistero di Natale del Cristo Gesù (…) La nostra vera natura umana non può semplicemente “nascere”, ma deve “rinascere” (…) Dobbiamo nascere due volte: una volta per le forze della natura, e poi rinascere per le forze del Cristo Gesù” (R.Steiner: Il mistero del Natale in Archivio Storico della Rivista Antroposofia – Antroposofica, Milano 1998, vol.III, p.121).
L’albero di Natale (l’albero del Paradiso) ci riporta dunque al mistero della nascita dell’uomo, mentre il presepio, ricordando quella del Cristo Gesù, ci riporta al mistero della ri-nascita dell’uomo.
In tutti i modi, chiunque trovasse questi pensieri non abbastanza profondi da meritare una riflessione o una meditazione, potrà ampiamente rifarsi con quelli di Lidia Menapace.
Ha scritto infatti (su Liberazione): il Natale “racconta di una famiglia modesta che per avere i documenti richiesti dallo Stato deve fare un lungo cammino; come possono non capire quelli che stanno in coda alle questure per i permessi di soggiorno? (…) Lì nasce il bambino, che poi viene scoperto e accolto da lavoratori extracomunitari (…) La stessa famiglia prova la persecuzione politica” e deve sfuggire all’“imperialismo romano” (riportato da Pierluigi Battista su La Stampa del 20 dicembre 2004).
23/12/2004
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