06/09/2005

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Abbinati al Corriere della Sera, sono usciti quattro volumi di una Piccola enciclopedia delle curiosità scientifiche. A qualche mese di distanza dalla pubblicazione del Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, fatto di domande e risposte, ecco dunque quella del “Compendio del Catechismo della scienza materialistica”, fatto pure di domande e risposte.
Comunque sia, si tratta di un’ulteriore occasione per constatare l’enorme contrasto esistente tra lo zelo con cui tale scienza raccoglie dati o informazioni e la negligenza con cui invece li pensa o li mette in rapporto tra loro.
Nel secondo volume, ad esempio, alla domanda: “Ci sono piante che si muovono?”, così si risponde: “L’esempio più significativo è quello delle tumble weeds (letteralmente, “erbacce che si agitano”). Sono piante tipiche delle praterie e delle steppe, che a un certo punto della loro vita spezzano le radici e formano una sorta di arbusto più o meno sferico. Questo arbusto rotola via, sotto l’azione del vento, portando al suo interno i semi che origineranno nuove piante”; pure “semoventi” sarebbero poi “alcune piante acquatiche, come l’Eichornia crassipes”, che “fluttuano invece trasportate dalla corrente, non avendo radici fisse” (vol.I, p.102).
Ebbene, alla luce di quale criterio si ritiene di poter definire “semoventi” (cioè capaci di muoversi da sé, come gli animali) delle piante che vengono invece mosse dal vento o dalla corrente?

Di Lucio Russo
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