05/08/2007

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Chi segue il nostro lavoro sa che ci siamo più volte occupati della cosiddetta “attività del cervello”, rimarcando il fatto che tale attività si svolge nel cervello, ma non è svolta dal cervello: che una cosa, ossia, è il cervello anatomico o fisico, altra il cervello funzionale o eterico.
Ebbene, Fabio Florindi e Antonia Opipari, in un articolo titolato: Ha il cervello come un uovo ma un’intelligenza normale, e sottotitolato: Col 10% di encefalo ha moglie, figli, lavoro e un quoziente nella media, riportano la seguente notizia: “Vivere normalmente con un cervello grande come un uovo. Un 44enne francese ha dimostrato che è possibile, sbalordendo i medici. L’uomo ha solo un decimo della normale massa cerebrale e nonostante questo riesce a svolgere una vita normale (…) le immagini della tomografia computerizzata, evidenziano che il suo encefalo è schiacciato nella parte anteriore della scatola cranica, dietro l’occhio, dove si trova un frammento di cervello grande come un uovo. In mezzo alla scatola cranica il vuoto. Ma a quanto pare si può vivere anche con un cervello quasi assente (…) il paziente che risiede nel sud della Francia, è sposato, ha due figli e lavora come impiegato (…) Dal test del quoziente intellettivo l’uomo ha riportato un valore di 75, appena di poco inferiore alla normalità. “E’ stupefacente vedere una cosa simile. Il cervello anche se minuscolo, è riuscito ad adattarsi e l’uomo non ha riscontrato nessun problema psichico o fisico”, dice Max Muenke del “National Human Genome Research Institute” degli Stati Uniti” (Libero, 21 luglio 2007).
Solo lo stupore conosce: questo è il titolo di un lavoro di Marco Bersanelli e Mario Gargantini (Rizzoli, Milano 2003).
Tenuto conto dello spirito che anima l’attuale ricerca scientifica, non c’è però da sperare che lo stupore e lo sbalordimento suscitati da un fatto del genere inducano qualcuno a rivedere le attuali teorie sul cervello (le attuali “neuromitologie”).
Possiamo solo augurarci, perciò, che almeno, da oggi, non si dica più, di un “genio”, che è un “cervellone” (per magari asportarne, misurarne e pesarne, dopo la morte, il cervello, come si è fatto ad esempio con Einstein).

Di Lucio Russo
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