Scrive Scaligero: “La meditazione sulla Rosacroce, contenuta nella Scienza occulta di Steiner, è il segreto di cui vanno affannosamente in cerca gli esoteristi occidentali: lo cercano per tutta la vita, ma raramente qualcuno di essi lo riconosce, essendo mirabilmente nascosto in un libro alla portata di tutti, mediante immagini di un’assoluta semplicità” (M.Scaligero: Dallo Yoga alla Rosacroce – Perseo, Roma 1972, pp. 178-179).
A questo “segreto”, se ne può aggiungere un altro “mirabilmente nascosto” nelle seguenti parole di Steiner, contenute in un libro che è pure “alla portata di tutti”: “Debbo attribuire particolare valore al fatto che qui, a questo punto, si faccia attenzione che io ho preso come punto di partenza il pensare, e non i concetti e le idee, che soltanto mediante il pensare possono essere conquistati, e quindi presuppongono già il pensare” (R.Steiner: La filosofia della libertà – Antroposofica, Milano 1966, p. 48).
P.S.
Una cosa è l’idea del pensare vivente, altra l’esperienza del pensare vivente: ovvero, l’esperienza della realtà eterica del pensare o del suo movimento continuo (fattibile mediante l’esercizio della concentrazione). La differenza tra la prima e la seconda, afferma Scaligero, “è la stessa che quella tra l’acqua rappresentata e l’acqua che, bevuta, disseta” (M.Scaligero: Trattato del pensiero vivente – Feriani, Milano 1961, p. 43).