30/09/2015

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In un articolo titolato: Le dimensioni non finiscono mai (Corriere Della Sera / La Lettura, 13 settembre 2015), Giulio Giorello ricorda la seguente esclamazione del protagonista di Flatlandia (*), deciso a ribellarsi “contro la tracotanza che vorrebbe limitare le dimensioni a due o tre o a qualsiasi numero che non sia infinito”.
Parafrasando il noto detto: “Quot capita, tot sententiae”, potremmo dire: “Quot capita, tot amplitudines”.
Si può qui toccare con mano la differenza che c’è tra la visione del mondo realistica del sano intelletto (vincolato ai sensi fisici e alle tre dimensioni) e la visione del mondo astratta del morboso intellettualismo (svincolato catagogicamente dai sensi e dalle tre dimensioni).
La realtà delle tre dimensioni costituisce infatti quel “confine” della coscienza ordinaria o rappresentativa che l’uomo moderno dovrebbe evolutivamente varcare, risalendo (scientemente) alla realtà bidimensionale della coscienza immaginativa (scoprendo, in questo modo, che “lo spazio invero – come scrive Scaligero – è sovrasensibile”) (**), e non demolendo il muro della tridimensionalità, nell’illusione di penetrare, così, in una “quarta” dimensione.
Questa “quarta” dimensione non è in realtà che la dimensione della coscienza (“neo-incoscienza”) intellettualistica: cioè a dire, il risultato di una inconscia regressione all’anima razionale-affettiva o il post-moderno e scientistico restyling dell’antica metafisica (atomistica).
A quanti non si appagano (né tantomeno si compiacciono) di simili intelligentissime e perniciose astrazioni non possiamo far di meglio che consigliare lo studio di questi due testi di Rudolf Steiner: 1) I confini della conoscenza della natura – Antroposofica, Milano 1979; 2) Nascita e sviluppo storico della scienza – Antroposofica, Milano 1982.

(*)cfr. Edwin A.Abbot: Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni – Adelphi, Milano 1966.
(**) M.Scaligero: Segreti dello spazio e del tempo – Tilopa, Roma 1963, p. 25. Si veda anche la “Noterella” del 23 dicembre 2010.

Di Lucio Russo
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