24/05/2005

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Il Corriere della Sera del 12 maggio 2005 ha pubblicato due articoli così titolati:
1) L’esperimento nell’università di Ithaca è un passo avanti verso la fantascienza. Gli esperti italiani: alternativa alla biologia – Robot replica se stesso. “E’ più bravo dei viventi” – Creati i “Molecubes”, automi che riproducono loro simili;
2) Gli studi condotti in California non vengono finanziati con denaro pubblico ma sono legittimi – Topo con cervello umano, la nuova chimera – La comunità scientifica americana divisa dal test: “Servono dei limiti”.
Il giorno 15 dello stesso mese, ha inoltre pubblicato un’intervista di Mario Pappagallo a Umberto Veronesi dalla quale abbiamo stralciato i seguenti passi:
Domanda: “Professore, secondo lei dove vanno tutti questi ovuli fecondati?
Risposta: “Da scienziato e ateo rispondo: da nessuna parte
Domanda: “Quand’è che questo ovulo fecondato si completerebbe con l’anima?”
Risposta: “Scientificamente potremmo far coincidere l’anima con il pensiero, con la psiche. E’ ormai provato che il feto pensa, all’ottavo-nono mese. E’ ragionevole quindi ipotizzare che l’anima esiste se c’è il pensiero. Ed è ragionevole immaginare che l’anima, e secondo il pensiero cattolico la vita, entra nel corpo quando c’è un abbozzo di struttura pensante, di avvio dell’intelligenza (…) Ma quando l’embrione inizia ad avere questo abbozzo? Questo accade due settimane dall’attecchimento in utero. Prima è solo un ammasso di cellule. Un progetto di essere vivente
Domanda: “Di essere vivente o di essere umano?
Risposta: “Uno scimpanzé che cos’è? Un essere vivente con una differenza minima nel genoma rispetto all’uomo. Talmente minima, i geni sono uguali al 99,5 per cento, che potenzialmente potrebbe essere un progetto di uomo. E allora perché non tutelare anche lui? La Chiesa in realtà ha una visione antropocentrica: solo l’uomo conta. Ma io che sono animalista e vegetariano mi chiedo, provocatoriamente, perché non tuteliamo anche gli embrioni degli scimpanzé, anch’essi sono progetti di esseri umani”.
No comment!

Di Lucio Russo
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