10/04/2006

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Un lettore ci ha gentilmente inviato il testo di una conferenza, sul tema “L’antroposofia di Rudolf Steiner e il Cristianesimo”, tenuta a Conegliano Veneto (nell’ottobre del 2001, ma tuttora consultabile in rete – http://digilander.libero.it/acquaviva1/Antroposofia.htm) da Don Alessandro Oliviero Pennesi, insegnante di Religione presso un Liceo romano e docente di una materia chiamata “Nuovi culti” presso l’Università del Laterano.
Eccone un paio di stralci:
1) “Detto ciò, ci addentriamo oltre per scoprire da dove sorge il fenomeno dell’antroposofia. Le radici affondano precisamente in una conoscenza per via medianica, cioè in un’acquisizione di sapere attraverso dei medium che fanno da tramite tra il mondo terreno e le gerarchie spirituali (…) Questa forma di conoscenza, da cui l’antroposofia trae le sue origini, viene chiamata teosofia”;
2) “L’evento Cristo – secondo la concezione steineriana Cristo non è la figura personale di Gesù Cristo del cristianesimo, ma una specie di energia cristica, mentre Gesù è l’elemento umano che ha dato la possibilità all’energia stessa di scendere sulla terra”.
Ove a ciò si aggiunga che l’antroposofia viene messa in rapporto con l’”antica conoscenza chiamata gnosi”, che il corpo eterico viene detto “corpo etereo”, che il 1413 viene indicato come l’anno di inizio, non dell’”anima cosciente”, ma dell’“era del razionalismo”, e che la “cronaca dell’akasha” viene paragonata a una “banca-dati cosmica” (“ci sarebbe, dunque, attorno al nostro pianeta un deposito spirituale di conoscenze, una specie di grande computer…”), è invero arduo non farsi tornare alla mente il vecchio detto: “Quando un tedesco non sa una cosa, l’impara; quando un italiano non sa una cosa, l’insegna”.

Di Lucio Russo
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