Addì 3 gennaio 2015, la Repubblica.it titola: “Tumori, la ricerca shock: ne causa più la sfortuna che lo stile di vita”; il Corriere.it titola: “I due terzi dei tumori causati dalla sfortuna? Ricerca choc su Science”; Avvenire.it titola: “Due terzi dei tumori colpa della “sfortuna” ”.
Che cosa è successo? E’ successo che una ricerca della Johns Hopkins University, pubblicata dalla rivista Science, ha rilevato che “due terzi dei tumori sono imputabili a mutazioni genetiche (quindi “al caso”)”, e non “a stili di vita poco sani”, a “difetti genetici” o all’“ambiente in cui si vive” (*).
Spiega il genetista Bert Vogelstein (autore, insieme al matematico Cristian Tomasetti, della ricerca) (**): “Tutti i tumori sono causati da una combinazione di sfortuna, ambiente e ereditarietà e noi abbiamo creato un modello matematico che può quantificare ogni contributo”; e aggiunge: “I rari casi di fumatori che non sviluppano tumori sono spesso attribuiti a “buoni geni”, ma la verità è che sono invece solo fortunati” (***).
Visto che l’esistenza della “sfiga” (bad luck) è stata “scientificamente dimostrata”, e che “la prevenzione – come ricorda Antonio Moschetta (oncologo dell’Università di Bari, ricercatore Airc ed esperto in prevenzione oncologica) – resta in ogni caso fondamentale” (***), ci sia concesso, da ignoranti, di aggiungere ai consigli degli esperti quello di procurarsi un bel corno o, in alternativa, un bel ferro di cavallo.
(*) Corriere.it – (**) Repubblica.it – (***) Avvenire.it