28/03/2015

2

Nella Noterella 30 dicembre 2014, abbiamo scritto: “A proposito della “eleganza” e della “bellezza, rivestita di calcoli matematici affascinanti” (confusi con la realtà), si tenga presente che, una volta passati, in modo intellettuale, dalla realtà sensibile all’astrazione, è poi possibile passare, sia, in modo scientifico-spirituale (attivo), dall’astrazione alla realtà sovrasensibile (essenza di quella sensibile), sia, in modo intellettualistico (passivo), dall’astrazione a un’ulteriore e seducente astrazione: cioè, al “virtuale””.
Ci ha fatto quindi piacere imbatterci in queste affermazioni dell’american media theorist Douglas Rushkoff: “Kairos è il tempismo perfetto per ciò che sta accadendo, mentre chronos è la descrizione numerica di ciò che compare sull’orologio in quel momento. Il chronos può essere rappresentato da un numero, mentre il kairos dev’essere vissuto e interpretato da un essere umano […] Gli orologi ci hanno “scollegati” dal tempo organico, sostituendolo con una metafora; il tempo digitale fa un ulteriore passo avanti, rimpiazzando del tutto ciò che prima concepivamo come tempo. E’ una progressione simile a ciò che il filosofo postmoderno Jean Baudrillard ha definito la precessione dei simulacri: c’è il mondo reale, poi ci sono le metafore e le mappe che usiamo per rappresentarlo, e poi c’è ancora un altro livello di rappresentazione che prende vita su tali mappe, completamente disconnesso dalla realtà originale” (D.Rushkoff: Presente continuo. Quando tutto accade ora – Codice, Torino 2014, pp. 111-112).
Si potrebbe dunque dire, parafrasando Jean Baudrillard, che quando si passa, in modo intellettualistico, dall’astrazione (intellettuale) a un’ulteriore astrazione (virtuale) si ha una “precessione delle astrazioni” (che trascina nel sub-sensibile) (*).
Approfittiamo, passando ad altro, ossia alla distinzione tra il pensare che si muove in modo discreto (reggente la coscienza rappresentativa) e il pensare che si muove in modo continuo (reggente la coscienza immaginativa) (cfr. Il pensare e i pensieri, 10 novembre 2013), per riportare queste parole di Steiner: “Posso interessarmi ora di un vivente, e un’altra volta di qualcosa di non vivente; posso allora scoprire che è conforme alla natura del vivente il concepirlo in modo continuistico, mentre dalla natura del non vivente risulta giustificato il concepirlo atomisticamente” (R.Steiner: Nascita e sviluppo storico della scienza – Antroposofica, Milano 1982, pp. 81-82).

(*) Che alla “precessione delle astrazioni”, riguardante il pensare, si accompagni una non meno sinistra “precessione degli atti”, riguardante il volere, può dimostrarlo ad esempio il fatto che il denaro, deputato, nell’economia reale, a rappresentare in modo astratto un bene concreto, viene deputato, nell’economia finanziaria, a rappresentare in modo astratto un bene astratto, ossia se stesso (cfr. Il denaro “sterco del demonio” , 21 febbraio 2002).

Di Lucio Russo
Per qualsiasi informazione o commento, potete inviare una e-mail al seguente indirizzo: info@ospi.it



Nel campo sottostante è possibile inserire un nome o una parola. Cliccando sul pulsante cerca verranno visualizzati tutti gli articoli, noterelle o corrispondenze in cui quel nome o parola è presente